Uno degli incontri più sgraditi che si possono fare passeggiando per boschi e prati sono le zecche: nel mondo ne esistono circa 870 specie, di cui in Italia ne abbiamo una quarantina, ma solo due possono essere pericolose per l’uomo: la zecca dei boschi (Ixodes Ricinus) che può rendersi responsabile della trasmissione all’uomo di alcune malattie, come la malattia di Lyme, e la zecca del cane (Rhipicephalus sanguineus), che normalmente parassita solo il cane e solo eccezionalmente si attacca all’uomo o ad altri animali; quest’ultima può rendersi responsabile della trasmissione all’uomo di una malattia chiamata febbre bottonosa.
La più pericolosa per l’uomo è la zecca dei boschi, abbastanza diffusa a terra, nell’erba e nei cespugli, soprattutto in zone umide e ombreggiate, ma anche ai margini dei sentieri, di solito in zone al di sotto dei 1500 metri d’altitudine.
La zecca non salta e non vola ma al passaggio di un potenziale ospite semplicemente si aggrappa e cammina fino a trovare un punto adatto dove pungere e iniziare a succhiare il sangue, di cui ha bisogno per crescere. Una volta finito il pasto si stacca da sola e cade sul terreno. Solitamente il periodo in cui si rischia una puntura di zecca è quello tra la tarda primavera e l’estate.
Il morso della zecca di per sé non è doloroso e la zecca è talmente piccola che difficilmente si fa notare. Il rischio per l’uomo nasce dai batteri e dai virus che la sua saliva può trasmettere, con la possibilità di provocare alcune malattie anche gravi, come le già citate malattia di Lyme e la febbre bottonosa. Si tratta di malattie che possono essere curate con antibiotici specifici, ma devono essere individuate e riconosciute in tempo.
La malattia di Lyme
La zecca può trasmettere la malattia di Lyme all’uomo tramite un microorganismo che è presente nel suo intestino. In genere non basta il morso della zecca per trasmettere la malattia, ma serve il rigurgito dei fluidi intestinali che può avvenire nel momento del distacco del parassita dalla pelle, oppure tramite le feci infette depositate sulla pelle.Le probabilità di infezione sono basse se la zecca resta sulla pelle per meno di 24 ore: è proprio alla fine del suo pasto, che dura dalle 48 alle 72 ore, che il parassita rigurgita gli scarti, immettendo, se infetta, gli agenti patogeni nell’ospite. I sintomi della malattia di Lyme sono evidenti: da 3 a 30 giorni dopo il morso compare sulla cute una chiazza rossa che tende ad assumere una forma ad anello, chiara al centro e rossa ai bordi.Possono comparire anche altri sintomi come febbre e malessere generale.
La febbre bottonosa
La zecca del cane difficilmente punge l’uomo, quindi il rischio di contrarre questa patologia è raro, ma esiste. I sintomi della febbre bottonosa si manifestano da 4 a 7 giorni dopo la puntura della zecca e sono legati a febbre alta, mal di testa e macchie rosse sulla pelle simili a bottoni.
Come prevenire il morso di una zecca
Per prevenire le malattie trasmesse dalle zecche la cosa più importante è evitare di farsi mordere. Per evitare le zecche dei boschi i consigli sono di buon senso: meglio utilizzare abiti chiari, che rendono evidente la presenza del parassita sui vestiti e preferibilmente indossare magliette a maniche lunghe e pantaloni lunghi o calzini alti. Restare sui sentieri, evitando di addentrarsi nel sottobosco o in prati con erba alta e cespugli e non sedersi a lungo direttamente sull’erba. Per le zecche dei cani è importante controllare periodicamente il cane e rimuovere le eventuali zecche e proteggerlo con i repellenti appositi.
Anche per l’uomo esistono repellenti antizecche efficaci, che possono essere utilizzati per prevenire il morso delle zecche soprattutto quando si fanno escursioni in luoghi notoriamente a rischio all’inizio dell’estate. COLPHARMA® propone una linea di repellenti antizecche innovativa:
- lo spray antipuntura repellente Extra, a base di Icaridina al 15%, efficace contro zecche e zanzare;
- gli spray repellenti Max Protection e Max protection Junior, a base di DEET;
- l’innovativo antizecche a ultrasuoni: un piccolo dispositivo che si può appendere allo zaino o ai vestiti e che emette ultrasuoni ad alta frequenza (superiori a 20 KHz), che tengono lontane le secche. Con l’antizecche a ultrasuoni si è sempre protetti in modo naturale e semplice, senza l’uso di sostanze chimiche sulla pelle.
Infine, al rientro dall’escursione è sempre bene spazzolare con cura i vestiti e fare un controllo sulla pelle alla ricerca di eventuali parassiti. Abbiamo già visto che prima si rimuove la zecca minore è il rischio di infezioni, quindi in caso di morso è bene individuare il parassita il prima possibile e rimuoverlo seguendo le indicazioni degli esperti.
Come rimuovere una zecca
La zecca va rimossa con delicatezza, per evitare che durante l’estrazione emetta un rigurgito che rischia di trasmettere all’uomo la malattia di Lyme. Ogni metodo “della nonna” non va bene ed è pericoloso: acetone, oli, benzina, pinzette cald, ammoniaca, sono tutti rimedi assolutamente pericolosi, perché la zecca, soffrendo, può rigurgitare e quindi generare l’infezione.
L’unico metodo efficace per rimuovere una zecca in sicurezza è semplice: bisogna afferrare il parassita con una pinza il più possibile vicino alla cute, staccandola con una trazione lieve e decisa e facendo attenzione a non schiacciarne il corpo. Poi è importante lavare e disinfettare bene il morso e tenerlo sotto controllo per i successivi 30/40 giorni: in caso di comparsa di sintomi come rossore intorno al morso o sintomi simil-influenzali è bene contattare il medico.