Il 90% della popolazione italiana sperimenta il “mal di schiena“ almeno una volta nella vita. Dopo i 60 anni almeno il 50% delle persone ha un episodio di dolore in regione lombare o lombosacrale variabile, in durata ed intensità del dolore stesso e con difficoltà di movimento. Il tutto il mondo la lombalgia è un’affezione molto riconosciuta, in quanto può colpire le persone in tutte le fasce d’età senza distinzioni di sesso. I dati epidemiologici coincidono con i dati economici, in quanto nel mondo del lavoro è la prima causa di perdita di presenza lavorativa per milioni di ore annue. Camminare eretti è una facoltà esclusiva della specie umana, resa possibile da molti elementi: alla nascita del bambino, ripercorre le tappe evolutive, strisciando. Gattonando fino a raggiungere nel tempo la posizione eretta. La nostra predisposizione fisica, dei piedi, della colonna e dei muscoli determinato una prospettiva diversa del capo generando un nuovo baricentro utile al nostro equilibrio. Da questa nuova posizione l’uomo ha ottenuto la liberazione delle braccia, che hanno consentito mansioni e lavori pesanti dannosi per la nostra schiena soprattutto nella zona lombare.
COS’E’ LA LOMBALGIA E COME SI PRESENTA
Con il termine lombalgia si indicano genericamente i dolori localizzati alla parte inferiore del dorso. Il disturbo insorge all’improvviso, in seguito ad un brusco movimento della colonna vertebrale, o può manifestarsi a poco a poco. La sua insorgenza può dipendere da più fattori: dalla pressione esercitata su un nervo alla presenza di un’ernia del disco, fino allo sviluppo di una forma di artrite. Il dolore, che può irradiarsi agli arti inferiori, può compromettere lo svolgimento delle attività quotidiane. Esistono molti fattori che possono esserne la causa: familiarità, degenerazione per l’età come osteoporosi o artrosi, fattori genetici come la spina bifida o nella maggior parte dei casi (70%) cause posturali e post traumatiche.
La lombalgia si può presentare con dolori, intensità e sintomi diversi, che sono correlate al motivo scatenante.
Possiamo avere una semplice lombalgia, dove prevale il dolore muscolare, fino al tipico dolore lungo la natica e l’arto inferiore, detta lombosciatalgia o sciatica. Se escludiamo il dolore lombare riflesso per patologie viscerali addominali (coliche renali, tumori, aneurisma aortico), la maggior parte delle lombalgie acute deriva da un fattore traumatico, sportivo o atmosferico.
Le forme croniche di lombalgia, che si ripresentano più volte, sono dovute alle artrosi ed alle malattie reumatiche (artrite reumatoide, fibromialgia, connettiviti, gotta, reumatismo articolare), per interessamento del tessuto osseo e del connettivo. Quando avviene la compressione di una radice nervosa, imprigionata tra due vertebre o compressa da un disco protruso come nelle ernie del disco lombare, si ha una radicolite da compressione del nervo sciatico e dolore irradiato all’arto inferiore.
Nel caso in cui si soffra di lombalgia, o si abbia il sospetto, è fondamentale consultare il proprio medico prima di prendere decisioni errate. Spesso viene consigliato una visita dal fisioterapista che procederà inizialmente all’anamnesi, la quale include l’età del paziente, il peso, la postura, il tipo di attività lavorativa, sportiva, usurante in corso o pregressa. Il programma riabilitativo può iniziare solo dopo questa valutazione. Spesso in correlazione a trattamenti fisioterapici viene consigliata la magnetoterapia.
MAGNETOTERAPIA
Prima solo il fisioterapista si poteva avvalere dell’uso di attrezzature e campi magnetici predisposti a ridurre il dolore, come ad esempio la magnetoterapia, la quale produce un’azione antidolorifica per mezzo dell’intervento sulle produzioni enzimatiche. Oggi esistono dispositivi per magnetoterapia alla portata di tutti a scopo che hanno un effetto analgesico naturale e duraturo nella gestione del mal di schiena patologico, in grado pertanto di inibire la trasmissione del dolore.
La magnetoterapia agisce sul tessuto muscolare, osseo, connettivale e sull’infiammazione acuta e cronica. Vediamo come:
- Sul tessuto muscolare: riduce la contrazione, il dolore ed il potenziale rischio di lesione cellulare, aumenta l’ossigenazione del muscolo e ne ripristina la normale funzione contrattile.
- Sul tessuto osseo incrementa l’attività degli osteoblasti (utile ed efficace anche quando il dolore lombare dipende dall’osteoporosi).
- Sul tessuto connettivale: attraverso l’attivazione dei fibroblasti e la produzione di fibre collagene ed elastiche.
Le sedute di magnetoterapia sono assolutamente indolori. La durata di una seduta professionale di magnetoterapia si aggira mediamente sui 45 minuti. Secondo gli specialisti in materia, affinché il trattamento risulti realmente efficace, la durata del ciclo terapeutico dovrebbe essere di almeno 30 giorni. Questo perché il dolore e la compressione nervosa migliorano con la riduzione dell’edema e dell’infiammazione attraverso le applicazioni ripetute a cicli di magnetoterapia che provvede anche alla riduzione dei fattori ossidativi, responsabili del logoramento e dell’invecchiamento delle cellule e dei tessuti.