FACCIAMO UN PASSO INDIETRO: COS’E’ L’OSTEOPENIA
L’osteopenia è la riduzione della massa ossea che porta ad avere ossa più sottili e deboli e che generalmente si verifica nei soggetti che hanno almeno 50 anni di età. Può essere considerata parte del naturale processo di invecchiamento in quanto vi è una progressiva perdita di tessuto osseo a livello qualitativo e quantitativo. Si distingue dall’osteoporosi, nella quale può evolvere, perché ha solamente carenza di contenuto minerale, ma non di matrice ossea proteica; in questo stadio l’azione degli osteoblasti è ancora in equilibrio con quella degli osteoclasti. Si può dire che l’osteoporosi è una delle principali patologie metaboliche dell’osso che determinano ipodensità ossea.
COS’E’ L’OSTEOPOROSI
Come riporta la Società Italiana dell’Osteoporosi del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro (SIOMMS) l’osteoporosi è la cosiddetta malattia “delle ossa fragili”. Può essere definita come una malattia dell’apparato scheletrico caratterizzata da una riduzione della densità minerale ossea e da un’alterazione della microarchitettura del tessuto osseo, che provocano un aumento della fragilità dell’osso e, di conseguenza, un aumento del rischio di fratture, anche a seguito di traumi lievi.
L’osteoporosi è, a tutti gli effetti, una malattia del metabolismo dell’osso. Il tessuto osseo è vivo e molto attivo dal punto di vista metabolico, soggetto a un costante rinnovamento, nel quale si avvicendano di continuo formazione di “nuovo” osso e distruzione di “vecchio” osso.
Nelle persone adulte e in buona salute i due processi sono in equilibrio e lo scheletro si mantiene stabile. Quando, per vari motivi, questo equilibrio si rompe e il processo di deposizione di nuovo tessuto osseo non riesce a compensare quello di riassorbimento, ecco che l’osso perde la sua compattezza e robustezza, e diventa più fragile, fino a diventare osteoporotico.
Come risultato, l’osso può rompersi facilmente anche dopo una caduta di poco conto, uno starnuto o un movimento improvviso. In molti Paesi, fino a una donna su tre e un uomo su cinque dopo i 50 anni andrà incontro a una frattura causata dall’osteoporosi (frattura da fragilità) e si calcola che da qualche parte nel mondo, ogni 3 secondi un osso si spezzi a causa dell’osteoporosi.
CHI COLPISCE E SINTOMI
L’osteoporosi è una malattia caratteristica dell’invecchiamento e tipicamente “al femminile”: le donne, infatti, ne sono colpite molto più degli uomini e secondo le stime, dopo i 65 anni, il problema riguarda una donna su quattro contro un uomo su 10.
La maggiore suscettibilità della donna all’osteoporosi dipende da diversi fattori: la maggiore aspettativa di vita, un contenuto di calcio nello scheletro mediamente inferiore rispetto a quello dell’uomo e, soprattutto, il fenomeno della menopausa. Con l’entrata in menopausa, infatti, si assiste a un rapido calo dei livelli degli ormoni femminili (gli estrogeni) che si associa a un’accelerazione della perdita di calcio dall’osso. Tale perdita nei primi anni dopo la menopausa determina una rapida riduzione della massa ossea, che poi si riduce più lentamente in età senile. Più dell’80% delle persone che hanno l’osteoporosi sono donne in menopausa.
Tuttavia, a causa dell’allungamento della vita media e del progressivo invecchiamento della popolazione, l’osteoporosi sta diventando una malattia che interessa anche gli uomini (osteoporosi maschile), sebbene in questi ultimi si manifesta più tardi, in media dopo i 65 anni (contro i 55 della donna). Gli uomini, infatti, non vanno incontro a un brusco calo (come le donne) bensì a un declino graduale della produzione degli ormoni sessuali, e quindi, anche a una perdita di calcio più tardiva e più lenta rispetto alle donne. Inoltre, “partono in vantaggio”, perché hanno una massa minerale ossea in media più alta di quella delle donne e arrivano più tardi a oltrepassare la soglia dei valori inferiori alla norma, sotto i quali si è in una condizione di osteopenia o, addirittura, di osteoporosi.
Anche se l’osteoporosi è una malattia della terza età, ci sono forme che si manifestano in situazioni particolari e che possono colpire anche giovani e addirittura giovanissimi. A volte l’osteoporosi può essere la conseguenza di fattori come problemi ormonali, terapie con determinati farmaci, carenze nutrizionali, e altri ancora; si parla in questo caso di osteoporosi secondaria. Ci sono poi persone in cui non si riesce a identificare alcuna causa della malattia e si parla allora di osteoporosi idiopatica.
I SINTOMI DELL’OSTEOPOROSI
L’osteoporosi è una malattia subdola perché si sviluppa in modo silenzioso, spesso senza dare segno di sé per molti anni. Nelle prime fasi della malattia, tipicamente il paziente non presenta alcun sintomo.
Con il passare del tempo possono comparire una postura incurvata, un calo di statura (effetto dello schiacciamento di uno o più corpi vertebrali) e, da ultimo, le tipiche fratture “da fragilità ossea”, associate a loro volta a un dolore forte e acuto. In molti casi queste fratture – cedimenti vertebrali, fratture di femore, di polso, di omero ecc.– sono la prima manifestazione improvvisa di un’osteoporosi che per anni non ha dato alcun sintomo premonitore e sono indice di una malattia già in stadio avanzato.
Per evitare di trovarsi in questa situazione, è importante valutare con l’aiuto del medico la predisposizione individuale all’osteoporosi, e quindi il rischio di frattura, analizzando i propri fattori di rischio e mettendo in atto misure di prevenzione.
La presenza di dolore diffuso non è una manifestazione di osteoporosi.
Credits: https://www.siommms.it/che-cosa-e-losteoporosi/