Solitamente le zanzare vengono associate alle punture e al fastidioso ronzio, possono però essere anche vettori di malattie trasmesse da virus o parassiti.
Le zanzare sono infatti responsabili ogni anno della morte di oltre 700 mila esseri umani, costituendo un serio rischio per la salute pubblica, e rendendole gli animali più pericolosi del mondo, soprattutto nei paesi più poveri o situati nelle zone tropicali.
Ogni specie di zanzara è un potenziale vettore di malattie differenti:
Anofele: è l’unica che può trasmettere la malaria nelle sue diverse forme. In Italia è diffusa lungo le coste delle regioni centro-meridionali e insulari.
Culex: fa parte di questa specie la zanzara “comune” italiana e può trasmettere il West Nile virus, ma anche l’encefalite giapponese e la filariosi linfatica. È attiva di sera e di notte, le uova si sviluppano nelle acque stagnanti.
Aedes: responsabile della trasmissione di febbre gialla, dengue, chikungunya e zika. Sono diffuse in tutta Italia e sono considerate invasive perché non presenti originariamente nel nostro paese. Fa parte di questa specie la zanzara tigre, attiva anche in pieno giorno, di solito si trova nell’erba alta e dove ci sono siepi ombreggiate.
Aedes koreicus o zanzara coreana presente dal 2011 in alcune parti d’Italia. Può trasmettere il virus della chikunguya, anche se meno efficientemente della zanzara tigre.
Aedes japonicus o zanzara giapponese, comparsa nel 2015, nelle stesse zone della aedes koreicus con caratteristiche molto simili alla zanzara coreana.
Oltre alle zanzare ci sono anche i pappataci che non emettono nessun suono quando volano e possono trasmettere il parassita della leishmaniosi e il Toscana virus.
E in Italia?
In Italia le specie di zanzare sono circa 60 e appartengono principalmente a tre grandi famiglie (le Aedes, le Anopheles e le Culex), in tutto il mondo invece se ne conoscono oltre 3.000 specie.
Il cambiamento climatico è tra le principali cause dell’aumento delle zanzare contribuendo a creare un ambiente ideale per la loro sopravvivenza e riproduzione anche nei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. L’umidità e il verificarsi, ormai costantemente, di inverni molto miti ne permettono la sopravvivenza.
In base agli ultimi dati del Sistema di Sorveglianza Nazionale Integrata, i casi di malattie trasmesse dalle zanzare registrati nel nostro Paese sono sporadici focolai di chikungunya (nel 2007 e 2017) e dengue (nel 2020).
Queste malattie tropicali, di norma assenti sul territorio italiano, sono solitamente contratte da persone che rientrano da viaggi in zone in cui sono presenti per poi diffondersi rapidamente.
Il virus West Nile, invece è endemico in Italia da almeno 15 anni e determina ogni anno casi di infezione nell’uomo e periodicamente epidemie (nel 2018 e nel 2022).
È necessario preoccuparsi?
La risposta è si, ma in maniera moderata, senza farsi prendere dal panico.
Bisogna infatti rassegnarsi alla presenza sempre maggiore di zanzare esotiche, imparando a conviverci, mettendo in pratica le dovute precauzioni e azioni disinfestanti.
Cosa posso fare per evitare il diffondersi delle zanzare?
Ognuno può contribuire a limitare la diffusione delle zanzare, soprattutto nei periodi di maggiore proliferazione. Ecco alcuni comportamenti da adottare:
- non abbandonare all’aperto contenitori che possano raccogliere acqua (sottovasi, annaffiatoi, recipienti ecc.) oppure svuotarli dopo l’uso e rovesciarli in modo che non raccolgano acqua piovana;
- trattare con prodotti larvicidi l’acqua dei tombini e delle caditoie nel periodo da aprile a ottobre;
- tenere vuote le piscine inutilizzate;
- falciare regolarmente l’erba e le siepi, in modo che le zanzare adulte non vi si annidino.
E per la protezione personale?
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